I produttori di cacao si ribellano alle multinazionali occidentali: sospese le esportazioni programmate per il 2020/2021
Senza preavviso, due giorni fa, i produttori di cacao della Costa d’Avorio e del Ghana hanno deciso di sospendere le esportazioni programmate per il 2020/2021 con l’obiettivo di rivendicare una migliore assegnazione dei prezzi di vendita sul mercato internazionale. La notizia è stata confermata da Joseph Boahen, Direttore della Ghana Cocoa Board, l’associazione coltivatori di cacao del Ghana.
queste spicca al secondo posto la Ferrero Group con vendite nette, registrate nel 2018, pari a 12,39 miliardi di dollari. Le due multinazionali asiatiche sono la Meiji Co Ltd (9,66 miliardi di dollari registrati nel 2018) e la Ezaki Glico Co Ltd (3,32 miliardi di dollari). All’interno della top ten delle multinazionali del cacao le prime sei influenzano le decisioni del cartello. Tre multinazionali americane: Mars Wrigley Confectionery Inc. (18 miliardi di dollari di vendite nel 2018), la Mondelēz International (11,79 miliardi) e la Hershey Co (7,78 miliardi di dollari). Due europee: la Ferrero e la svizzera Nestlé (6,14 miliardi di dollari) e la giapponese Meiji Co Ltd. (dati 2019 forniti dalla International Cocoa Organisation).
Secondo uno studio della Tulane University nella sola Costa d’Avorio, oltre 4.000 bambini in età scolastica sono costretti a lavorare nelle piantagioni di cacao. «Alcuni bambini vengono venduti dai genitori disperati a causa della povertà ai trafficanti mentre altri vengono rapiti. I trafficanti, poi, vendono i bambini ai proprietari delle piantagioni di cacao. I bambini sono costretti a vivere in luoghi isolati, vengono minacciati con percosse, di notte restano rinchiusi in modo che non scappino e sono costretti a lavorare per lunghe ore, anche quando sono malati, secondo le denunce mosse alle aziende. I bambini trasportano sacchi così grandi e pesanti per loro da andare incontro a gravi danni fisici. L’età degli schiavi varia dagli 11 ai 16 anni ma ci possono essere anche bambini di età inferiore ai 10 anni», spiegano gli esperti italiani.
Questo è il cioccolato che arriva sulle tavole occidentali.